CONTE: «E' la partita dell'anno. Specialista in vittorie? Ho anche perso tanto. Situazione infortunati uguale a Parma»

Antonio Conte ha parlato alla vigilia dell'ultima di campionato contro il Cagliari.

La vigilia. "Quello che si prova è tanta voglia di scendere in campo, perché siamo alla fine di una stagione molto stressante e questa potrebbe essere la chiusura di un percorso che adesso ci vede tanta responsabilità addosso, perché potremmo regalare alla piazza un traguardo storico. Quando cominciammo il lavoro a Dimaro dissi che era la prima volta che ricevevo tanto prima ancora di aver dato qualcosa... Quella stima incondizionata dei tifosi è stata una spinta importante ma anche una pressione molto forte, perché senti di voler ripagare la gente che ha fiducia in te".

Più forti o più bravi. "La mia esperienza mi ha sempre fatto capire che alla fine lo Scudetto va alla squadra che ha meritato di più, perché un campionato è un torneo lungo dove ci sono molte difficoltà, devi essere costante per tutte le 38 partite. Nei tornei brevi invece entrano in ballo altri fattori, perché oltre a essere più breve il percorso, ci possono essere infortuni e squalifiche che possono incidere nei vari duelli".

Specialista. "... lo sono sia nelle vittorie che nelle sconfitte. Se uno va a vedere quante finali ho perso da calciatore, dico solo 3 in Champions e una in coppa del mondo... Esperienze che mi hanno fatto diventare la scorza dura. Non sono specialista in vittorie, ma nell'aiutare il mio club e i miei ragazzi a fare sempre meglio, e se questo ci porta a vincere ne sono contento".

La squalifica. "Sicuramente dispiace, perché dopo un campionato del genere vorresti essere lì, di fronte ai tuoi tifosi. Ma ho grande fiducia nel mio staff... e anche se dalla tribuna il mio cuore sarà lì... domani ne avrò due: uno in panchina e uno in tribuna".

"E' stata una settimana corta quella che ci condurrà alla partita di domani, ma estremamente intensa perché la mente ci porta dappertutto... ma noi dobbiamo essere focalizzati solo sulla partita. Adesso possiamo dirlo che questa è la più importante di tutto l'anno, la partita che dice se hai vissuto una stagione ottima oppure una stagione superlativa".

Infortunati. "La situazione non è cambiata rispetto alla partita scorsa, sia come infortunati che come condizione di forma. Chi ha giocato a Parma sta ancora molto meglio di chi non ha giocato".

Aggredire o aspettare. "Non cambia niente nella gara di domani. Noi abbiamo sempre cercato di essere padroni della partita da subito, a volte ci riesce e a volte no, perché c'è sempre un avversario di fronte. Il Cagliari è una buona squadra e ci costringerà a sudarci la partita, dobbiamo rispettarli al 100%, perché solo così la vai a vincere. Ritorno al discorso che ho fatto prima, delle mie vicende vissute in passato che mi hanno insegnato tanto".

La precisazione. "Qualsiasi cosa è stata fatta quest'anno si è detto che era per Conte... ma è assurdo e brutto, qualsiasi cosa fatta è stata fatta per il club, non per Conte. Tutto quello che è successo non è perché lo ha voluto Conte, o per accontentare Conte, ma per il club".

Sintonia col pubblico. "Al tifoso napoletano mi risulta difficile dire qualcosa. Hanno una passione smisurata verso il calcio e il Napoli, quindi non posso dire niente, abbiamo avuto tutto da parte loro, vicinanza nei momenti positivi e negativi in cui abbiamo zoppicato un po'. Hanno avuto subito fiducia in tutto il gruppo, quello che mi sento di dire è di continuare ad essere quello che sono".

Arbitri e polemiche. "Quello che avevo da dire l'ho detto. La cosa che mi fa piacere è che qualche arbitro ha apprezzato ciò che ho detto, soprattutto nella comunicazione. Voglio sottolineare che gli arbitri italiani sono i più bravi, e io che ho visto come arbitrano in Inghilterra posso assicurarvelo. Però è chiaro che bisogna ancora fare qualcosa sulla chiarezza. Io non ho ancora capito quando il VAR può intervenire e quando no... Nel corso dell'anno tutti si sono lamentati, ma solo quando ho parlato io c'è stata una eco durata due settimane. Devo fare attenzione a parlare, perchè la mia risonanza è diversa da quella degli altri".