L'attaccante del Napoli Rasmus Hojlund si racconta a Sports Illustrated.
"Va tutto bene, ci sono tante partite e quindi serve tanto recupero e tanta concentrazione... ma me la sto godendo finora".
Un 22 anni già esperto. "Sì, effettivamente ho giocato molte partite da professionista, e l'ho fatto nei tornei importanti e in Champions. Quindi sì, ho già un po’ di esperienza. Ma ho ancora tantissimo da imparare. Ho ancora molto margine di crescita e ho aspettative molto alte su me stesso. Mi piace tenere l’asticella alta, perché così ti spingi al massimo. Se raggiungi presto un obiettivo, rischi di rilassarti un po’".
Il passaggio al Napoli.
"Lo United è stato piuttosto chiaro con me: non facevo parte dei piani per questa stagione. Appena ho sentito dell'interesse del Napoli, ho chiarito subito al mio entourage che volevo andare solo lì. Ho avuto buoni colloqui con l’allenatore, con il direttore sportivo e ovviamente anche con la squadra".
La prima conversazione con Conte. "Piuttosto breve. Eravamo entrambi molto chiari sul fatto che fosse un buon passo per me. Ci siamo trovati subito bene. È stata una conversazione corta, ma molto positiva. Conte è un allenatore incredibile. Ho visto fare cose positive ovunque sia stato. Quando ti chiama, devi solo dire sì".
L'italiano. "Quando entri in una nuova cultura è importante integrarla nel tuo stile di vita. Qui la lingua è una parte fondamentale. Sto cercando di imparare, di migliorare. Ora capisco quasi tutto quello che dicono. Non riuscirei ancora a fare una conversazione tra due napoletani che parlano dialetto [risate], ma l’italiano sta migliorando molto".
Su Lukaku. "Romelu tornerà presto e voglio imparare anche da lui. Ha tantissima esperienza. Rom è una persona fantastica, abbiamo parlato un po’ in campo e ho anche una sua maglia a casa. È un idolo per me, l’ho sempre ammirato. Ovviamente voglio giocare anch’io, ma c’è competizione ed è giusto così. Voglio imparare da lui: segna sempre, sa legare il gioco, può darmi tantissimo. Tra i miei idoli c'è anche Lukaku, ho studiato molto come protegge il pallone. Poi Cristiano Ronaldo è il mio idolo più grande. Non siamo lo stesso tipo di giocatore, ma ho cercato di prendere la sua mentalità e la sua fame di gol. E poi Lewandowski: grande movimento, può fare praticamente tutto".
Che differenze vedi tra il Rasmus dell’Atalanta e quello del Napoli?
"Sono più maturo e un giocatore migliore. Ho imparato tanto a Manchester, giocando in uno dei club più grandi al mondo, con tanta pressione. Andare allo United fu un passo difficile da rifiutare, visto che ero tifoso dello United. Penso di aver fatto bene, soprattutto nel primo anno, quando sono stato capocannoniere della squadra e abbiamo vinto un trofeo. Ora sono a Napoli e sono felicissimo, ma sono stato felice anche a Manchester. Molti sono ancora miei amici. Li seguo e faccio sempre il tifo per loro".

Commenti (0) 
