Proprio sul PSG: «In certi momenti siamo stati superiori e in altri abbiamo subito. La realtà dei fatti però è che sono arrivati due pareggi. Non è poco in Champions League, ma sicuramente il vantaggio non è considerevole».
Sulla tattica. «A livello difensivo non cambiamo mai, neppure in Europa. Stiamo sempre a 4, poi magari alziamo un po' più gli esterni per attaccare oppure li abbassiamo, ma la difesa non cambia. In attacco invece a volta proviamo a mettere 3-4 giocatori tra le linee avversarie, dipende dall'avversario e comunque quello che facciamo in Champions potremo anche farlo in Serie A».
Sulla formazione: «Sei cambi? No, sono troppi. Ce ne sarà qualcuno in meno».
Su Mertens: «Spero sempre che tutti i giocatori abbiano sempre voglia di giocare... poi ci sono le scelte dell'allenatore. Possono essere comprese o meno, l'importante è che abbiano tutti il desiderio. Mertens tra l'altro ha avuto un problema alla spalla ma è completamente recuperato, sta bene».
Su Insigne: «Lorenzo sta facendo molto bene al di là dei gol e del fatto che abbia cambiato posizione. Ha fatto sempre delle ottime cose però, tante volte le notità portano a nuove motivazioni e nuovi stimoli».
Sul gruppo. «E' sempre stato il segreto di questa squadra. Se in questi anni la squadra è stata sempre ad alti livelli, è soprattutto per la coesione tra i ragazzi. E' questa la chiave. Qui da un punto di vista caratteriale collettivo è un gruppo che soddisfa molto. Vincere è sempre difficile, ma è più facile quando ogni giocatori riesce a esprimersi al 100%. Ci sono luoghi dove hai più difficoltà , in altri è facile essere al massimo e Napoli è uno di questi».
Su Milan-Juventus: «Non mi aspetto nessun regalo da nessuno. Noi dobbiamo pensare a fare il nostro, il campionato è ancora lungo. Per adesso la Juventus è in fuga perché ha avuto una continuità straordinaria, tocca a noi tocca rincorrere e fare il possibile per raggiungerli».
Il calendario in discesa. «Quanto sia duro il calendario dipende solo da noi... Con la Roma abbiamo giocato molto meglio che contro l'Empoli. Dire che sulla carta ci sono squadre alla portata, è un grande pericolo»
Sul gesto di Mourinho allo Stadium. «Noi allenatori dobbiamo ricordarci di avere sempre delle responsabilità ... però è anche vero che essere insultati per 90 minuti non fa piacere. La reazione è comprensibile, anche perché non è stata una cosa volgare ma ironica. Ci può stare dopo 90 minuti di insulti. Purtroppo in Italia c'è una cultura terribile che è quella dell'insulto, e accade anche a Napoli così come a Milano. Col PSG abbiamo visto quanto sia bello vivere lo sport nel modo più facile e bello possibile».
Su Piatek. «Sta facendo molto bene, e tutti coloro che giocano così possono sperare di giocare in grandi squadre. Questo attuale è l'ambiente ideale per lui considerando che è il primo anno in Italia. E' un giocatore pericoloso, molto vivo in area e da tenere molto sotto controllo in area».