Il tecnico azzurro Carlo Ancelotti ha rilasciato alcune dichiarazioni a Dazn. «Per Napoli lo scudetto deve essere un sogno... non un’utopia. Si può raggiungere solo attraverso una grandissima impresa, dovremo stare sempre sul pezzo».
Su Napoli. «Mi piacerebbe vivere qui a lungo. Mi piace l’aria che si respira, anche se sono un uomo del Nord».
Sulle conferenze post-gara. «Le domande più fastidiose sono quelle sulle scelte di formazione. Molti dimenticano che vediamo la squadra per tutta la settimana e questo ci serve a prendere delle nostre decisioni. All’estero dopo la partita si parla per 10 minuti, in Italia invece bisogna fermarsi per un’ora con le varie emittenti e per di più in diretta. Anche per questo non mi sorprendo per le reazioni di alcuni allenatori e anzi li capisco: in situazioni del genere, se ti fanno la domanda sbagliata può scattare l’ignoranza».
Sul figlio Davide. «Quando siamo da soli mi chiama papà, in presenza dei giocatori mi chiama mister. Il fatto di chiamarsi Ancelotti non è comodissimo, ma lui è bravo a utilizzarlo come stimolo per migliorarsi. Fa parte di uno staff giovane, molto preparato e soprattutto molto motivato: questo è molto stimolante e fondamentale per una persona della mia età».