L'ex capitano azzurro Marek Hamsik ha rilasciato una lunga intervista a Il Mattino.
«La vittoria della Coppa Italia è una gioia immensa, per i ragazzi che sono lì e che ne hanno passate tante negli ultimi tempi ma anche per mister Gattuso e per tutta la meravigliosa Napoli perché so bene cosa significa vincere qualcosa lì. Ha un valore unico, straordinario. Lo si è visto dalle scene di accoglienza della squadra di ritorno da Roma nel cuore della notte. Non capita in tutti i posti di vedere feste così per una coppa. Ma per me non è una sorpresa. Ho il solo rimpianto di non averla potuto vedere in diretta perché col fuso orario erano le 3 del mattino ma il mio risveglio è stato dolcissimo».
Su Gattuso. «Vedo una squadra che lo segue in ogni cosa, che ha un gioco che è espressione delle idee del suo tecnico. E poi c’è un aspetto importante: è una persona sincera, dice a tutti le cose come stanno. E sono motivi per cui con lui mi sarei potuto trovare in maniera meravigliosa. Lobotka mi ha spiegato che gli allenamenti sono durissimi e le prime settimane sono state difficilissime per loro, ma nessuno si è tirato indietro. C’è stato bisogno di tempi per vedere i risultati, fisicamente mi pare che stiano molto bene e quindi è giusto raccogliere i frutti. La vittoria con la Juventus è stata meritata».
Su Mertens. «Dries è un giocatore e un uomo straordinario. So quanto ama la città e questa maglia. Lui è già un simbolo del Napoli e di Napoli. Lui è contento per questo record di gol e io sono contento che sia stato lui a superarmi. Lui è un simbolo, come lo è Lorenzo Insigne e come lo è anche José Callejon. Napoli deve andare fiera di avere campioni come loro, che lottano, che mettono il cuore ogni volta da anni per questa squadra».
La Champions. «Vista la gara di andata, il modo con cui è stata affrontata la partita, è giusto credere nella possibilità di passare il turno. Certo, va fatta la stessa grande prestazione del San Paolo. Però ha ragione De Laurentiis: giocare al Camp Nou, in quello stadio fantastico, con gli spalti vuoti non sarebbe una bella cosa. Perché anche per i calciatori, vedere le tribune piene di spettatori, sentire il calore della gente, anche se tifano contro di te, dà stimoli unici. Il calcio è questo. Ma è chiaro che tutto dipende da come sarà l’evoluzione del contagio del Coronavirus in Europa nelle prossime settimane».