Un mezzo ritorno al passato. Secondo Corriere del Mezzogiorno, con Sarri si ripercorre una strada già battuta con Mazzarri, «anche lui arrivato a Napoli dopo tanta gavetta - si legge - con una salvezza storica della Reggina e il valore aggiunto di aver portato la Sampdoria in Europa. Poi è venuto Benitez che ha snaturato una squadra tutto sommato vincente».
Sarri molto simile a Mazzarri, quindi: niente social network e 15 ore al giorno a parlare di calcio, a insegnare il suo calcio, e che sostiene che chi guadagna di più è tenuto a correre di più.
E come Mazzarri, non ama il turnover: "Credo che in ogni squadra ci siano cinque o sei giocatori che devono giocare sempre"... come i titolarissimi di Mazzarri. «L'uomo in tuta, insomma, è in netta controtendenza con Rafa Benitez - si legge - Più vicino invece a Walter, che aveva portato il Napoli dal sest'ultimo posto al secondo. Senza enfasi, senza clamori. Anzi, con l'etichetta di antipatico. Il nuovo corso si apre con un napoletano-toscano e sembra il naturale proseguimento del vecchio corso mazzarriano. C'è da essere ottimisti».

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