Cambiare modulo a pochi giorni dalla sfida con la Samp? Non ci pensa nemmeno Maurizio Sarri, le cui convinzioni non sono state per nulla toccate dalla sconfitta di Reggio Emilia. Del resto lui era il primo che si aspettava di incontrare delle difficoltà in avvio, e dunque ha accettato la sconfitta serenamente, «quasi come se fosse un passaggio fisiologico e inevitabile, nella impervia strada del nuovo corso», scrivono i colleghi di Repubblica, che poi aggiungono: «Niente drammi e nessuna marcia indietro da parte dell'allenatore, che non rinnegherà il lavoro svolto e le convinzioni maturate nei suoi primi 50 giorni sulla panchina azzurra. Solo i giocatori, con i quali si confronta quotidianamente, potrebbero spingere il tecnico a cambiare qualcosa dal punto di vista tattico. Ma la scelta del modulo, il 4-3-1-2, è stata fatta proprio all'interno dello spogliatoio e il gruppo l'ha condivisa». Avanti così, quindi, il lavoro svolto finora non si può giudicare solo sulla base di novanta minuti.

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