Dopo l'intervento al convegno al Maschio Angioino. De Laurentiis si ferma parlare con la stampa.
SFOGO. «Sono rimasto molto male leggendo l'articolo del signor Mandarini, che stava alla Gazzetta dello Sport, come Malfitano, e non era un tifoso del Napoli. Ora si permette perché stimolato da qualcuno o per ignoranza di fare un articolo relativo agli ingaggi di Sarri, e di dire quanto dovrei pagarlo per le prossime stagioni. Come si permette? Se io non fossi amico dell'editore del Corriere dello Sport chiederei i danni».
«Io posso esercitare o meno un'opzione entro un termine prestabilito. Se io la esercito entro il 30 aprile con una comunicazione scritta, il contratto è regolarmente rinnovato. Stop. Il resto sono fatti miei. Come si permette questo giornalista? Ha detto cifre inesatte. Ma qui vogliamo giocare o siamo tra persone serie? Altrimenti comportiamoci tutti come Totò».
TITOLI. «Poi mi dà fastidio che Gazzetta e Corriere anzichè far fare i titoli ai giornalisti che scrivono i pezzi, li fanno loro e alla fine contraddicono ciò che nel pezzo c'è scritto. Come ti permetti che io ho detto a Sarri che....? Ho fatto una conversazione privata col mio diesse, posso?»
FORZATURA. «Il Napoli è una famiglia dove io, Giuntoli e Sarri parliamo, ma non mi sono permesso di dire come giocare a centrocampo o con quale difesa o con quale attaccanti. Ho solo fatto riferimento ai due moduli che ha usato Sarri a Dimaro, e che già usò a Empoli e mi venne spontaneo dire che se le prime partite erano andate così e così, magari sarebbe stato il caso di cambiare».
SARRI. «La cotta per lui me la presi nel momento in cui mi disse che stava per andare a Milano e che aveva avuto la mia telefonata e ci ripensò. E' un personaggio che non annoia mai. Se non si offenderà quando faccio dichiarazioni a gamba tesa, con me durerà molto a lungo. Lo considero di famiglia come fu con Reja. Questo è il mio più bel Napoli di sempre, però pure quello di Mazzarri mi piaceva. Bravo Sarri, ci si diverte e tutti vogliono giocare e quando s'incavolano sono felice perchè vuol dire che si rendono partecipi. Cavani o Higuain? Cavani è stato un bel triennio, ma mi trovo meglio col Pipita»

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