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Sarri: «Domani abbiamo due motivi per vincere. Non stravolgerò la squadra»

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Il tecnico azzurro Sarri e Mirko Valdifiori parlano in conferenza stampa al San Paolo in vista del match di domani contro il Midtjylland.

GENOVA. «A Genova era una gara difficile, l'anno scorso ci ha perso la Juve, quest'anno ci ha perso il Milan ma noi abbiamo avuto grande voglia e fame di risultato. Non è facile andare a Genova per imporre il proprio gioco, e alla fine c'è rammarico per il risultato perché non ha rispecchiato l'andamento del match».

MIDTJYLLAND. «L'obiettivo è duplice: vincere per chiudere il discorso qualificazione e anche per chiudere primi in classifica».

TURNOVER. «Non ho intenzione di stravolgere la fisionomia della squadra proprio perché la reputo una partita importante, e anche lo spogliatoio dà grande considerazione all'Europa».

MODULO. «Con il 4-3-3 il filtro che viene dato alla difesa è maggiore. Sono convinto che questo modulo ci toglierà qualche gol, ma di scuro ci dà più solidità là dietro. Fermo restando che poi la difesa deve ancora crescere perché a Genova ho visto dei movimenti che non sono stati fatti bene».

FORMAZIONE. «Reina? Se è a posto gioca lui. Maggio è un giocatore importante e domani va in campo. Dobbiamo vedere Ghoulam come sta perché non ha mai tirato il fiato. Strinic ha fatto dei progressi nelle ultime settimane e adesso lo cominciamo a prendere più in considerazione».

GABBIADINI. «Lui non sarà mai come Callejon, e viceversa. Quando gioca l'uno o l'altro si vede un Napoli diverso perché sono giocatori diversi. Con Gabbiadini a Genova abbiamo avuto più occasioni, ma al tempo stesso Perotti ci ha creato più difficoltà».

MERCATO. «Con il direttore e la società valuteremo a dicembre cosa fare sul mercato, che tipi di giocatori ci servono e se ci servono, visto che potremmo anche capire che magari stiamo bene così. David Lopez sta facendo bene ed è sicuramente un giocatore più alternabile con Allan che non con Hamsik. Dezi? Ha caratteristiche forse più vicine a Lopez, e poi abbiamo anche Chalobah. Però quest'ultimo deve crescere e oltre alla giovane età ha difficoltà oggettive: viene da un altro calcio, un'altra cultura ed un'altro tipo di alimentazione. Ci vogliano diversi mesi per ambientarsi».

TITOLARISSIMI. «La storia ci insegna che spesso chi ha cambiato meno uomini nell'arco di un campionato poi l'ha vinto. Si fanno i colpi di stato con pochi uomini, quindi figuriamoci. Stiamo comunque allargando il numero di giocatori utilizzabili, ad esempio nelle ultime gare hanno giocato titolari Lopez e Mertens».


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