L'Italia nell'ultime amichevoli ha avuto il problema degli attaccanti che segnano poco, tanto da spingere Conte a cambiare e convocare chiunque, perfino chi nei propri club non gioca perché ritenuto un 'pacco' (Cerci). Le uniche due costanti sono state: Insigne fuori (prima per infortunio, adesso con la fandonia della "scelta tecnica") e Gabbiadini in panchina.
INSIGNE. Riguardo il folletto di Frattamaggiore, c'è una cosa che torna poco: se fosse vero che Conte lo vede già agli Europei, che senso ha non chiamarlo, dal momento che sotto la sua gestione non ha giocato neanche un minuto? Non è mai, mai, mai stato provato dal Ct in Nazionale. Conte aveva queste due amichevoli per rimediare, ma non l'ha fatto. La non convocazione di Insigne diventa è autolesionismo puro.
GABBIADINI. Per Gabbiadini il discorso è diverso, perché la sensazione è che Conte non lo veda come possibile titolare. Strano anche questo, visto che Manolo nelle ultime due mezze apparizioni ha fatto tremare una traversa e ha fatto esultare il pubblico del Dall'Ara. Degli attaccanti italiani è quello che la porta la vede meglio. Il gol di ieri - il primo della sua carriera in Nazionale - è un bel messaggio a Conte.
di Luca Marchesi

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