Sì perché dopo aver delirato mettendo sul banco degli imputati il San Paolo per i suoi eccessi, oggi addirittura si legge questo: «Ogni tifoseria è pronta ad offendersi per quanto subisce, ma giustifica tutto ciò che fa. Nessuno pretende che gli stadi siano sale da concerti. Ma quello che accade negli stadi d'Italia è strabiliante: s'è fermato il tempo. La squadra migliore del campionato e la tifoseria più appassionata non hanno bisogno di subissare di fischi gli avversari appena toccano palla. I fischi sistematici — di cui il San Paolo ha il primato, certo non l'esclusiva — non ci piacciono. Sostenere la propria squadra non significa disprezzare o umiliare gli ospiti. Uno stadio che fischia ogni possesso di palla avversario dimostra insicurezza, non forza».

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