Nell'editoriale su Gazzetta dello Sport, si legge della differenza tra Juventus e Napoli: «La capolista è questa ed è per questo che domina tirannica: sa galleggiare nelle fasi più tempestose del match e arrivare in porto comunque; è forte davanti, ma anche dietro; sa vincere anche a marce basse, lasciando ogni tanto riposare in cassaforte gran parte del proprio talento. Il Napoli no. Se non ha il miglior Higuain, se Insigne non detta poesie, se gli esterni non si incrociano a cento all’ora, rischia di inciampare ovunque. Il Napoli non riesce a vincere quando è brutto. La Juve sì. Il Napoli è condannato a dare il massimo per essere felice e in una maratona massacrante di 38 partite questo lo paghi, soprattutto se hai la panchina più corta e smanetti male il turnover. Per questo Sarri sta dietro. Non per altro».

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