Spuntano altri elementi relativi alla rapina della quale è stato vittima sabato sera Lorenzo Insigne in compagnia della moglie Jenny e alcuni amici. La fantasiosa ricostruzione del Corriere della Sera, che chiamava in ballo la camorra, viene smentita da Repubblica: «La tesi di una regia unica non trova riscontri. Né l'ultimo episodio, contro Insigne, sembra offrire elementi in questa direzione».
L RICOSTRUZIONE. Secondo Repubblica indagini ripartono dal frammento della targa di un ciclomotore. Il raid è scattato quando l'auto con a bordo l'attaccante, la moglie e una coppia di amici era ferma al semaforo. La moglie di Insigne, Genny, nella denuncia racconta che il bandito con l'arma in pugno "era molto agitato, temeva che Lorenzo potesse inserire la marcia e ripartire di scatto. Dopo averlo riconosciuto, lo ha minacciato. Anche io avevo un orologio ma sono riuscita a nasconderlo e ho detto di non avere nulla"».
INSIGNE DAL MAGISTRATO. «Al rientro da Firenze, l'attaccante di Frattamaggiore sarà ascoltato dai magistrati proprio per fugare qualsiasi dubbio circa la matrice dell'episodio. I pm Capuano, De Simone e Ranieri intanto hanno già in mano due numeri del targhino. E acquisiranno nelle prossime ore anche i filmati degli impianti di videosorveglianza installati a ridosso del luogo della rapina. Non si esclude che abbiano captato scene utili all'identificazione dello scooter e dei banditi, nonostante il loro volto coperto».